Iperattivita’…I primi sintomi

Iperattivita’…I primi sintomi

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Sintomi e criteri diagnostici

Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, o ADHD, è un disturbo evolutivo dell’autocontrollo, caratterizzato da livelli invalidanti di disattenzione, disorganizzazione e/o iperattività-impulsività.

Diffusione del disturbo

Tra la popolazione generale il ADHD è più frequente nei maschi che nelle femmine, con un rapporto approssimativamente di 2:1 nei bambini e di 1,6:1 negli adulti.
Le femmine tendono più dei maschi a manifestare primariamente sintomi connessi alla disattenzione.

Sintomi iperattività: a che età?

Le prime manifestazioni del disturbo è possibile rintracciarle prima dei 12 anni di età. Tuttavia, non viene specificata un’età di esordio precoce a causa delle difficoltà nello stabilire retrospettivamente un preciso momento di esordio nell’infanzia.
All’inizio, gran parte dei genitori osservano e riferiscono un’eccessiva attività motoria, nei primi anni di vita del bambino. Ciò nonostante, il ADHD viene identificato più frequentemente durante gli anni della scuola elementare, in quanto la disattenzione diventa più evidente e invalidante.
Alcuni individui possono avere un decorso peggiore con lo sviluppo, nell’età adulta, di comportamenti antisociali, con conseguente compromissione del funzionamento sociale, scolastico e lavorativo.
Nella maggior parte dei casi, i sintomi dell’iperattività diventano meno visibili nell’adolescenza e nell’età adulta. Anche se permangono difficoltà legate a irrequietezza, disattenzione e impulsività.

Sintomi iperattività: quali sono?

Durante l’età evolutiva, è possibile notare una sovrapposizione dei sintomi del ADHD con altri disturbi spesso ritenuti “disturbi esternalizzanti”, come il disturbo oppositivo provocatorio e il disturbo della condotta.

La caratteristica fondamentale del disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) è un persistente pattern di disattenzione e/o iperattività-impulsività che influenza il funzionamento e lo sviluppo.
La disattenzione si manifesta sul piano comportamentale come divagazione dal compito, difficoltà a mantenere l’attenzione e disorganizzazione.
L’iperattività si riferisce a un’eccessiva attività motoria, come un eccessivo dimenarsi, correre.
L’impulsività si evidenzia in azioni affrettate che avvengono senza valutare le conseguenze, e che possono rivelarsi dannose per l’individuo (per es., accettare un lavoro senza informazioni adeguate).

Nell’età prescolare, la principale manifestazione del ADHD è l’iperattività, mentre la disattenzione diventa più preminente durante la scuola elementare.
Durante l’adolescenza, i sintomi connessi all’iperattività (per es., correre e arrampicarsi) sono meno diffusi e possono essere limitati ad agitazione o a una sensazione di nervosismo, irrequietezza o impazienza.
Infine, nell’età adulta, insieme alla disattenzione e all’irrequietezza, l’impulsività può rimanere problematica anche quando l’iperattività è diminuita.

Quando si manifestano i sintomi dell’iperattività?

Le manifestazioni del disturbo sono osservabili in più di un contesto (per es., casa e scuola, lavoro), anche se tendono a variare a seconda di esso. Infatti, tali manifestazioni possono essere minime o assenti quando l’individuo riceve frequenti rinforzi per un comportamento adeguato.

In età evolutiva, il contesto privilegiato per osservare i sintomi del ADHD è la scuola. In quanto si riscontrano prestazioni e risultati scolastici ridotti, rifiuto sociale. Anche l’applicarsi in modo inadeguato o incostante nei compiti che richiedono uno impegno sostenuto è spesso interpretato dagli altri come pigrizia, irresponsabilità o mancanza di collaborazione.

Come intervenire?

Numerosi autori concordano sull’efficacia degli interventi combinati. In particolar modo dell’approccio cognitivo-comportamentale, il quale si focalizza sull’insegnamento al bambino di abilità di self-control (gestione della rabbia, utilizzo di tecniche non aggressive nella risoluzione dei conflitti) e di adattamento e un training per le abilità sociali. Ovviamente, l’intervento deve includere anche i genitori con un parent training, che li aiuti e incoraggi ad affrontare i sintomi dell’iperattività, mettendo in atto tecniche efficaci per la gestione dei comportamenti problematici.

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